È una metodica diagnostica non invasiva che, utilizzando gli ultrasuoni emessi da una sonda appoggiata sulla pelle del paziente, consente di studiare buona parte dell’intestino con speciale attenzione all’ileo terminale.

A che cosa serve?

Viene eseguita per indagare malattie infiammatorie croniche intestinali (morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa, diverticolosi). Con questo esame è inoltre possibile, a volte, confermare o escludere un sospetto di appendicite. Non è indicato invece per la ricerca e la diagnosi di neoplasie (polipi o tumori).

Come si svolge?

Si esegue con normali sonde ed è simile a una normale ecografia dell’addome. Il medico ricerca ispessimenti o dilatazioni delle anse intestinali e ne valuta la mobilità e la comprimibilità.